Aspergillosi polmonare e mucormicosi associate a COVID-19: revisione

La patogenesi delle infezioni virali e fungine che si manifestano in pazienti con COVID-19, comprende l’interruzione della barriera tissutale, determinata da SARS CoV-2, con conseguenti danni alveolari, lesioni dell’epitelio e dell’endotelio respiratorio e un’infiammazione eccessiva accompagnata da disregolazione immunitaria nelle forme gravi della malattia. 

Altri fattori di rischio predisponenti nei confronti delle infezioni fungine durante la COVID-19 includono la somministrazione di immunomodulatori come i corticosteroidi e l’antagonista IL-6. 

L’aspergillosi polmonare associata a COVID-19 (CAPA), così come la mucormicosi (CAM), sono state segnalate in misura crescente durante la pandemia. CAPA si è sviluppata di solito entro il primo mese dall’infezione, mentre la CAM è insorta spesso 10-15 giorni dopo la diagnosi di COVID-19.

Nonostante l’applicazione di diversi criteri diagnostici, identificare CAM e CAPA è difficile e spesso non è possibile distinguere tra le due forme patologiche. Le due malattie sono associate a un’elevata mortalità nonostante un’adeguata terapia antimuffa. 

Sia isavuconazolo che amfotericina B possono essere utilizzati per il trattamento della CAPA e della CAM; il voriconazolo è il farmaco principale per la cura dell’aspergillosi polmonare mentre il posaconazolo rappresenta un medicamento alternativo nella terapia della mucormicosi. Inoltre, per la CAM, si raccomanda la completa rimozione chirurgica dei tessuti necrotici per migliorare le possibilità di sopravvivenza del paziente. In ogni caso, una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo e appropriato sono fondamentali per migliorare i risultati per il malato.

J Microbiol Immunol Infect. 2023 Jun doi: 10.1016/j.jmii.2022.12.004

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